Il “decreto rave party” ha inserito all’interno del Codice penale l’art. 434 – bis , denominato “Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico, o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”, che punisce i raduni illegali, ovvero raduni in cui partecipano più di 50 persone che occupano abusivamente terreni o edifici per organizzare eventi in cui può derivare pericolo per l’ordine pubblico, l’incolumità pubblica o la salute pubblica.
La norma prevede per gli organizzatori la reclusione da 3 a 6 anni e la multa tra 1.000 e 10.000 euro, mentre per i partecipanti la pena viene diminuita. Inoltre è prevista anche la confisca di tutto il materiale che viene utilizzato durante il raduno non autorizzato.
Ma cosa sono i rave party?
I rave-party consistono in un raduno non autorizzato e clandestino dove solitamente partecipano giovani, e si viene a conoscenza del luogo poche ore prima dell’inizio dell’evento.
Alla luce della nuova norma quali sono le problematiche da risolvere?
il delitto non parla espressamente di rave, dunque vi è il rischio che potrebbero essere puniti anche i partecipanti all’interno di una manifestazione pacifica;
la norma è “scritta male”, in quanto non è evidente il momento consumativo del fatto di reato;
all’interno del codice è già presente una fattispecie di reato di invasione di terreni o edifici;
la pena è sproporzionata, in quanto la pena è più alta rispetto ad altri reati come ad es. lesioni personali.
Inoltre la nuova norma appare in contrasto con l’art. 17 della Costituzione che regola la “libertà di espressione del pensiero e di manifestazione pubblica”, secondo cui “i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica”.
Alla luce di ciò vedremo quali saranno le modifiche che il Governo intende applicare alla norma.